Radio libera è un'espressione un po' vintage per
riferirsi alle emittenti radiofoniche sorte in Italia agli inizi
degli anni '70 con la liberalizzazione dell'etere sancita dalla
Corte Costituzionale nel luglio 1976.
Dalla metà degli anni '60 stava crescendo nei giovani
in tutta Europa una forte voglia di ascolto di una radio, fonte
di intrattenimento, musica e anche informazione che non fosse
controllata dai governi.
In Gran Bretagna, nazione a quei tempi leader nella libertà
e nel progresso dei costumi, questa voglia era stata soddisfatta
dalle cosiddette radio pirata (per esempio Radio Caroline,
Radio Veronica) da cui trasse ispirazione il film I love radio
Rock, uscito nelle sale nel 2009, nel cui cast spiccano nomi
come Emma Thompson, Kenneth Branagh e John Rhys-Davies.
All'inizio degli anni '70 si crearono le condizioni per la
coesistenza della radiofonia libera e privata nei principali
paesi europei, con l'Italia in prima fila per numero di emittenti
e numero di ascoltatori. Tra le più note sul suolo nostrano
ricordiamo Radio Milano International (ora Radio 101- One O One)
e Radio Roma. Da citare anche, tra le pioniere, Radio Bologna e
Radio Popolare a Milano (ad oggi ancora molto attiva e presente
sul territorio).
In pochi mesi in quegli anni tutte le frequenze disponibili,
almeno nelle grandi città, vennero occupate da decine
di radio libere, anzi avvenivano spesso casi di frequenze
occupate contemporaneamente da due emittenti.
Fino alla sentenza 202/1976 della Corte Costituzionale (28 luglio
1976) le radio trasmettevano utilizzando una interpretazione
piuttosto allargata della legge allora vigente e quindi erano
esposte a denunce e sequestri. Da qui il nome di radio pirata.
In quell'anno venne concessa, prima ai privati, la facoltà
di trasmettere via cavo: da lì il passo per la via
dell'etere fu breve.
Le radio private sfruttarono così le potenzialità
delle frequenze libere dell'FM (Modulazione di Frequenza).
Questa presentava però anche dei limiti, ad esempio
l'ampiezza geografica: difficilmente un'emittente poteva coprire
un'intera provincia.
Le radio libere trasformarono questo limite in punto di forza:
nacquero programmi indirizzati a target facilmente individuabili.
I punti di forza di queste radio, rispetto al gestore pubblico,
erano invece la possibilità di utilizzare tecnologie nuove
e l'interattività con gli ascoltatori che vennero coinvolti
direttamente dando loro la possibilità di intervenire nel
corso dei programmi apportando opinioni e commenti; molte radio
cominciarono così a impostare palinsesti dedicati a fasce
di utenza ben precise centrando la programmazione su tematiche musicali.
Nel 1976, con l'arrivo della seconda, decisiva, sentenza della Corte
Costituzionale, venne liberalizzata la trasmissione via etere in
ambito locale. Le radio libere ebbero così la più
ampia copertura legale; da allora poterono moltiplicarsi in tutto
il Paese arrivando a creare dei network per la copertura su tutto
il territorio nazionale.
Oggi, a 40 anni di distanza, nessuno ormai usa più il termine
radio libere per definire le radio private e non di Stato,
la definizione attuale è quella di radio commerciali.
Infatti proprio dalle esigenze commerciali delle multinazionali
della discografia lo standard è stato livellato verso
i gusti musicali più comuni, allontanando ogni
velleità di sperimentazione musicale e libertà
di diffusione.
Questa predisposizione però rimane intatta in quelle che
possiamo definire le nuove radio libere: le web radio private.
Le web radio appaiono in Italia con la fine degli anni '90.
Dette anche 'radio on line', trasmettono in forma digitale
attraverso Internet, risultando accessibili con qualsiasi
strumento in grado di fornire un accesso in rete.
L'audio delle trasmissioni viene inviato sotto forma di flusso
dati compresso definito stream e che deve essere
decodificato sul computer ricevente da un'apposita applicazione,
solitamente un lettore multimediale.
Il primo formato audio che ha reso possibile ciò è
stato RealAudio (nata nel 1995 dalla Real Network che ha
rilasciato l'ultima versione del 2006), subito seguito dalla
ben nota piattaforma Microsoft Media Services.
Solitamente l'estrema economicità nella realizzazione di
una web radio permette, a chi la pensa e la realizza, di fornire
una programmazione altamente specializzata per un pubblico scelto,
di nicchia.
La trasmissione radiofonica via Internet è il modo più
semplice per diffondere un proprio programma: bastano pochi click
per ascoltare una radio sul web, ma soprattutto ne bastano
pochissimi per crearne una propria. La radio via Web ha notevoli
vantaggi: arriva in ogni angolo del mondo con una spesa irrisoria,
è semplice da realizzare e gestire.
Per creare una web radio amatoriale basta infatti avere a
disposizione un buon PC, una normale scheda audio, qualche
centinaio di file MP3, scaricare e installare il poco software
necessario e reperibile gratuitamente, dotarsi di un microfono
e una cuffietta. Il tutto in poco tempo e praticamente senza
nessuna spesa. Per le radio già affermate, ovviamente,
l'on-line rappresenta un buon canale per la diffusione dei
programmi da affiancare all'etere.
Tra i collaboratori di EventiAvanti, diversi sono coloro che
hanno partecipato alle esperienze storiche degli anni '70 con
le radio libere, fino ad arrivare a sperimentare le web radio
su cui nascerà appunto il concetto di Radio d'Impresa.
Il progetto Web Radio d'Impresa coinvolge gli impiegati
e i collaboratori di un'azienda nel programmare internamente
un vero e proprio palinsesto radiofonico.
La parte forse più interessante del progetto è
il coinvolgimento autonomo del personale in gruppi di lavoro,
che da una postazione interna dell'azienda, trasmettono live
come una vera redazione, con la possibilità di
riascoltare successivamente i programmi in podcast.
Qualora sia realizzata via Intranet (rete interna aziendale)
essa condividerà informazioni e contenuti solo all'interno
di un gruppo limitato e ben definito: una radio web aziendale
la si può ascoltare in filodiffusione negli spazi aperti
dell'azienda e sul web.
L'infrastruttura di questa radio consiste solo di un piccolo
spazio indipendente nella sede e potrà comprendere anche
solo due studi: il primo è quello principale dedicato
alla diretta; nell'altro trovano spazio le registrazioni e
la pre/post produzione. Entrambi gli studi sono dotati di
mixer analogici, compressori dinamici, microfoni polidirezionali,
codec telefonici (per la ricezione e trasmissione di telefonate)
e di un software di messa in onda.
La radio web aziendale è un progetto
innovativo, pensato per dare voce alla creatività e alla
voglia di mettersi in gioco di tutti i dipendenti dell'azienda.
Una web radio aziendale in rete intranet è anche il
mezzo ideale per pubblicare rapporti settimanali, comunicati
aziendali e presidenziali, bacheche virtuali, messaggistica
immediata e chat moderate.
Le aree tematiche dei vari programmi possono essere numerose:
informazione, intrattenimento e musica. Si va dall'informazione
ai viaggi, dal cinema al lifestyle, dallo sport al divertimento.
A fare da sottofondo, la sempre accurata e aggiornata selezione
musicale curata dallo staff di produzione. Se poi l'azienda
dispone di telelavoratori, lavoratori fuori sede, dipendenti
e collaboratori che si spostano di frequente, l'esistenza di
una web radio aziendale potrebbe facilitare anche la comunicazione
interna.
Il progetto Web Radio d'Impresa è realizzato in
collaborazione con una rete di web radio nazionali.
Alcuni collaboratori, forniscono una consulenza tecnica
direttamente in azienda per la fase di installazione e
funzionamento della postazione radio web, mentre altre figure
esperte forniscono la consulenza diretta per interventi a tema
per la programmazione del palinsesto, dello speakeraggio e
quant'altro sia necessario. Tutto il progetto è attento
alle importanti tematiche di lavoro di gruppo, costruzione di
squadra, dinamiche comportamentali singole e comuni, che possiamo
raccogliere in tutte quelle che sono le peculiarità
di un attività di team building a base creativa e comunicativa.